L’anno appena trascorso — nonostante la pandemia — ha visto un’escalation di nuove aperture. Dicembre ha tenuto a battesimo a Milano l’arrivo di Giancarlo Perbellini al «Trussardi alla Scala» e dei fratelli Capitaneo da «Verso». E sulle Dolomiti quello del rifugio gourmet di Alfio Ghezzi. Mentre nei mesi precedenti c’è stato il debutto di Vito Mollica da «Chic Nonna» a Firenze — ospitato dal palazzo che fu casa della Beatrice di Dante —, che in pochi mesi ha conquistato la stella Michelin come Paolo Griffa al «Caffè Nazionale» di Aosta, Enrico Marmo ai «Balzi Rossi» di Ventimiglia e Andrea Aprea con la sua omonima insegna nel capoluogo lombardo, dove Norbert Niederkofler ha inaugurato «Horto», i fratelli Cerea «DaV» e Filippo La Mantia il suo locale gourmet dentro al Mercato Centrale. E, poi, altre novità sono state l’arrivo a Piacenza di Luigi Taglienti, in Umbria di Vincenzo Guarino con la sua «La Tavola Rossa», a Venezia quello di Riccardo Canella, Franco Pepe, Alessandro Borghese e Lorenzo Cogo. Poi, a Roma, quello di Ciccio Sultano e del pastry chef Fabrizio Fiorani al W Rome, l’apertura de San Baylon in collaborazione con il team di The Jerry Thomas Project, quella di Davide Pulejo (già stella a «L’Alchimia» di Milano), nonché il ritorno al fine dining di Luciano Monosilio all’interno di Villa Agrippina. Mentre Giancarlo Trovato che ha avviato il nuovo «Arnolfo» in una eco-nuvola di vetro a Colle Val d’Elsa. E Davide Scabin ha confermato la stella al «Ristorante Carignano» di Torino. Oltre alle nuove avventure di giovani chef come Michele Lazzarini a «Contrada Bricconi», nella bergamasca; Dario Pandolfo a «Cala Luna» de Le Calette a Cefalù; Nicola Bonora a «Motelombroso» a Milano, dove hanno aperto «Spore» Mariasole Cuomo e Giacomo Venturoli; Matteo Taccini a «ConTanima» a Bolzano; Silvano Toscani e Gioele Vacchina a «Hands by NØØNË», nel comasco; Andrea Impero da «Elementi Fine Dining» nel resort Borgo Brufa, in provincia di Perugia, dove ha debuttato ad Assisi il già premiatissimo «Ribelle», paninoteca gourmet dell’eclettico Lorenzo Cantoni, chef del fine dining «Il Frantoio». Solo per citare alcune delle notizie più rilevanti dell’anno appena trascorso. E le aspettative per il 2023 non sono meno elettrizzanti per i foodie. Dall’arrivo di Michelangelo Mammoliti al Boscareto Resort & Spa, dei fratelli Alajmo e il gruppo Langosteria che aprono in montagna, passando dalle nuove sedi di Claudio Sadler e Tommaso Arrigoni a Milano, dove debuttano anche i nuovi progetti dei fratelli Capitaneo, di Viviana Varese, Alessandro Proietti Refrigeri, Alberto Quadrio con la famiglia Ferragamo e del chiacchieratissimo Salt Bae. Mentre Luca Abbruzzino si sposta a Lamezia Terme, i Costardi Bros aprono a Torino e Giuseppe Iannotti a Napoli. E, non mancano interrogativi: quali saranno i nuovi progetti di Terry Giacomello, Marco Ambrosino e Eugenio Roncoroni, che nel corso dell’ultimo anno hanno lasciato le rispettive insegne?
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7 gennaio 2023 | 07:26(©) RIPRODUZIONE RISERVATA
Ristoranti, le migliori nuove aperture del 2023 in Italia e quelle pi attese